Gesù entra nelle nostre case e ci guarisce, ci guarisce avvicinandosi a noi – dopo che qualcuno gli ha detto che non stiamo bene – e prendendoci per mano. Dobbiamo “solo” lasciargli spazio, lasciar fare a lui, e lasciare che qualcuno chieda aiuto per noi.
E poi, così come fa la suocera di Simone con Gesù e i discepoli che erano con lui, possiamo essere noi a servirlo, sazi e forti di quell’amore che per primo si è accorto di noi e ci ha guarito.
Ma Gesù non viene solo per me e per le persone a me care. Gesù ha una missione più grande, un messaggio più universale. Gesù viene per tutti: non possiamo trattenerlo con noi, tenerlo per noi. Dobbiamo lasciare che vada a predicare e a scacciare i demoni anche in villaggi vicini, dobbiamo lasciarlo andare.
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Anche questo è un modo di adorare e di amare Gesù, che – così – ci invita ad alzare lo sguardo dal nostro villaggio, dal nostro orticello, e ad accorgerci del prossimo e dei suoi bisogni.
Ilaria Zipponi
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato