Il problema è sempre vedere Gesù, conoscerlo, credere in Lui: è il senso di tutto il Vangelo. E Gesù risponde indirettamente, dicendo dov’è che si vede lui. Lo si vede nel modo in cui perde la vita e nel perché perde la vita, così i suoi discepoli.
Siamo di fronte ad una legge generale: chi ama la sua vita, la perde; chi ama se stesso, chi ama la sua vita, chi vuole trattenerla, ha già perso perché la vita è amore e dono. Uno che voglia a tutti i costi conservare le sue energie, cosa fa? Non fa niente. È già morto per conservare tutte le sue energie. Uno che invece si dà, vive.
La vita è relazione, è dono; se la doni la realizzi; se ti chiudi in te stesso l’hai già persa.
È necessario il coraggio del futuro, dell’avanguardia: se ami sarai ferito, potresti essere anche ucciso in certi contesti; ma, se non ami, sei già morto. Se non avremo il coraggio di essere vulnerabili, tanto da perdere la vita e perderla per il Regno, saremo già morti.
Enrica Bonino s.a.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
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Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12, 24-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Parola del Signore.