In questi pochi versetti, troviamo Gesù nel pieno della sua missione. Luca ci propone il suo stare in mezzo alla gente, con un andamento a cerchi concentrici, che si allargano sempre più: dapprima una sola persona, la suocera di Pietro, poi coloro che erano affetti da malattie e infine le altre città… La guarigione di malattie fisiche e psichiche è il segno che la sua missione sta attirando l’attenzione di molte persone. Gesù è venuto a portare la buona notizia del regno․․․ Ma di cosa si tratta? Perché la gente è così desiderosa di stare alla sua presenza? Cosa colgono queste persone di così importante per loro?
Forse è l’atteggiamento di Gesù che colpisce. Il modo in cui guarda, il modo in cui ascolta, il modo in cui tocca. Ogni suo gesto dice cura e attenzione per l’altro. In un mondo rude, fatto di prepotenza e sopraffazione, Gesù fa la differenza con la finezza di piccoli gesti gratuiti e intenzionali.
È la sua volontà di avvolgere con l’amore chi gli sta di fronte che colpisce così tanto. Le folle alla sua presenza diventano persone: attraverso quei gesti semplicemente umani accedono alla loro stessa umanità. Si rendono conto che davvero il Regno di Dio riposa nell’intenzionalità di ciascuno che vuole vivere così la sua vita. E che è possibile. Ecco perché il Regno è già qui: chiede solo di essere accolto.
Alla fine Gesù si sottrae alla gente che lo vorrebbe trattenere perché ormai il seme è gettato, l’umanità sollecitata. Non si può far altro che attendere di veder maturare la decisione personale di ciascuno… la nuova umanità è alle porte!
Flavio Emanuele Bottaro SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato