Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 1 Maggio 2020

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Perchรฉ Gesรน non compie prodigi per mostrare ai suoi compaesani chi รจ veramente? Perchรฉ si trattiene dal compiere quei segni che aprono loro le porte del Regno per lasciare intravedere la veritร  su di lui? Il credere in lui non รจ forse lโ€™esito dellโ€™aver constatato quello che sa fare di straordinario nella nostra vita?

A causa dellโ€™incredulitร , lui non compie prodigi. I suoi compaesani non possono credere che uno come loro sia capace di fare prodigi. Non credono che lโ€™uomo non sia un essere divino. E allora Gesรน lega il potere del suo agire al nostro credere. Come a dire che lui puรฒ solo ciรฒ che noi vogliamo. La realtร  che crediamo possibile รจ il luogo dove avvengono i prodigi che Dio sa fare. รˆ una bella responsabilitร  che ci viene consegnata: รจ il suo modo per dirci che ci vuole protagonisti della nostra storia!

Il nostro modo di guardare la realtร  rende possibile lโ€™irrompere di Dio nella vicenda umana. Dio chiede il nostro aiuto per poter agire nel mondo. Se ci tiriamo indietro, non succede nulla. Lui, in quanto Dio incarnato, non puรฒ far altro che rivelarsi nella carne che siamo noi.

La sua incarnazione dice il suo desiderio di coinvolgerci nel compiere i prodigi. Attraverso uno sguardo pieno di compassione, attraverso un silenzio commosso e presente, attraverso un cuore che si lascia ferire dal dolore altrui. In quegli istanti diventiamo consapevolmente umani: la potenza di Dio irrompe nel mondo attraverso di noi e guarisce, salva, ridona speranza.

Ma quanto รจ difficile! Un profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria e in casa sua. Talvolta รจ proprio in casa nostra, dentro di noi, che non siamo capaci di uno sguardo misericordioso. Quante volte ci accusiamo, ci giudichiamo, pretendiamo da noi lโ€™impossibile, non ci perdoniamo. Quante volte ci illudiamo di conoscerci cosรฌ bene da non lasciare posto al mistero che siamo. Ed รจ proprio lรฌ di fronte a quellโ€™ignoranza inconsapevole che lui attende paziente di poter fare prodigi.

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Flavio Emanuele Bottaro SJ


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