Gesù manda il nucleo più stretto dei suoi amici a vivere ciò che vive lui stesso: la proclamazione del Regno di Dio, l’annuncio di una salvezza che arriva per tutti.
Il Maestro però non vuole che sia una comunicazione sterile, ha a cuore che vivano la stessa esperienza del Figlio inviato dal Padre: l’esperienza di svuotamento di sé. Per questo raccomanda di non portare molte cose non necessarie, perché i discepoli provino che cosa vuol dire per loro essere messaggeri di una Parola che salva senza troppi artifizi, senza troppe sovrastrutture che appesantiscano la comunicazione.
Non ci devono guadagnare da questa esperienza, ma entrare nell’ottica relazionale: la cosa più importante è la verità di ciò che si trasmette, che include anche chi sono io e come ho fatto io per primo esperienza di essere amato, l’identità dell’altro e la sua storia, e direi anche una comune umanità sempre fragile.
Non ci sono soluzioni predeterminate nell’annuncio del Vangelo!
- Pubblicità -
Stefano Titta SJ
Leggi la preghiera al Santo del Giorno | Leggi la preghiera del giorno
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato