Gesuiti – Commento al Vangelo del 9 Dicembre 2018

La parola di Dio sceglie dove stabilirsi. Non va dai potenti della terra, non calcola la convenienza di insediarsi nei centri di potere politico e religioso per diffondersi in modo più agevole. Si posa piuttosto su Giovanni, uomo semplice, perfino un poco strano per i nostri gusti. È un tizio che per la sua stravaganza facilmente lo si tiene alla larga perché non si conforma alle masse. È un uomo che sta nel deserto, luogo di solitudine, luogo del silenzio, luogo dove devi lottare ogni giorno per rimanere in vita. È un uomo che interpella e provoca.

E in noi, dove abita la Parola? Proprio in quelle parti che assomigliano a Giovanni: stravaganti strane, uniche. Sono quelle parti di noi che noi stessi facciamo fatica ad accettare, ad accogliere e che quindi tendiamo a escludere, a relegare nel deserto dell’inconscio; quelle parti di cui ci vergogniamo a mostrare in pubblico perché “chissà cosa penseranno di me”…

Giovanni rappresenta quelle parti che in noi sono genuine non contaminate. Quelle parti che non sono disponibili a scendere a compromessi, che non sono disposte a cedere alla logica del servilismo, che non compiacciono nella speranza di ingraziarsi i favori di chi sta intorno. Sono le parti più vere e vitali, che custodiscono la nostra energia pura, il gusto della vita. La Parola prende dimora lì dove siamo più veri. E da lì ci chiama, per permettere anzitutto a noi stessi di vedere la bellezza che noi siamo nella nostra unicità.

Quando questo accade, è il Signore che arriva. Ogni valle è colmata e ogni burrone viene riempito: impariamo a vederci come Lui ci vede. Non abbiamo più bisogno di percorre vie tortuose e complicate, ora mettendoci in mostra, ora nascondendoci: semplicemente possiamo permetterci di essere quello che siamo.

Flavio Emanuele Bottaro SJ

Immagino

Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.

Rifletto sulle domande

  • Quali parti di te custodiscono il gusto della vita?
  • Cosa succede quando le contatti?
  • Cosa succede quando le perdi per strada?

Ringrazio

Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

II DOMENICA DI AVVENTO – ANNO C

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 9 dicembre 2018 anche qui.

Lc 3, 1-6
Dal Vangelo secondo Luca

1Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene, 2sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 3Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! 5Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. 6Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

  • 09 – 15 Dicembre 2018
  • Tempo di Avvento II
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo C
  • Anno: III
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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