Gesuiti – Commento al Vangelo del 26 Dicembre 2018

Il verbo che con più forza emerge, oggi, è perseverare.

In esso sono racchiusi vari atteggiamenti che il Signore ci chiama ad avere: la pazienza, la fiducia, l’affidarci, il non preoccuparci; in una sola parola, la fede. In santo Stefano è racchiuso tutto questo: lui è stato tra i primi cristiani a testimoniare l’amore di Dio con la propria vita, fino all’ultimo respiro, imitando Gesù sulla croce. Ha chiesto di non imputare il peccato della sua uccisione a coloro che lo lapidavano.

Gesù ci invita a perseverare, a dire ogni giorno il nostro “sì” all’amore di Dio, nonostante i tribunali e le sinagoghe che dall’esterno ma anche dall’interno del nostro cuore ci accusano, dicendoci che non valiamo, che non siamo abbastanza, che cercano di far tacere la voce di speranza che portiamo nel cuore, quella voce che dice che Dio ci salva e che Dio solo ci basta.

Perseverare è continuare a puntare i nostri occhi su quella stella cometa che ci indica la strada, Gesù il crocifisso, che non ci lascia soli ma ci dona il suo spirito, ci indica la strada e ci incoraggia a camminare.

Pietre Vive (Roma)

Immagino

Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.

Rifletto sulle domande

  • In cosa Dio mi chiede di perseverare?
  • In che occasione sono riuscito a dire il mio “sì”, affidandomi a Dio anche se il tribunale che mi abita ripeteva che non sono abbastanza?
  • In cosa posso riconoscere lo Spirito di Dio che mi guida?

Ringrazio

Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]

LEGGI IL VANGELO

Mt 10, 17-22
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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