Gesuiti – Commento al Vangelo del 18 Marzo 2019 – Lc 9, 28b-36

Più di una scommessa, oltre ciò che sarebbe “giusto da fare o da dire”, su un livello completamente diverso da quello della buona educazione o dell’opportunità. Il Signore ci dice qual è il suo orizzonte di riferimento: l’ostinata, fedele misericordia del padre nostro che è nei cieli. Le tavole di pietra di ogni legge del taglione, di ogni ricerca di simmetrie e di reciprocità sono messe in discussione.

Non si tratta di rimestare puntigliosamente il passato, ritrovandosi a vivere un presente inquinato; le parole di Gesù svelano la speranza di un futuro che può illuminare ogni presente in forme inattese, nuove.
Gusto il sapore che queste parole portano alla mia vita, alle mie relazioni. Come queste parole interagiscono con le mie paure più profonde. La paura segreta che il mio ventre sia vuoto. Che la mia vita non sia feconda.

Apro le mie mani e mi dispongo ad accogliere con semplicità il pane quotidiano, la buona misura, pigiata, scossa e traboccante che il padre misericordioso desidera donarmi anche oggi.

Matteo Suffritti SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano comme

Lc 6, 36-38
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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