Il video presenta una lezione esegetica del professor Giuseppe De Virgilio sul capitolo 13 del Vangelo di Giovanni. De Virgilio si concentra sull’Ultima Cena e sulla figura del discepolo amato. L’analisi esplora i simbolismi, le figure di Pietro e Giuda come modelli di discepolato, e il significato teologico dell’amore e del servizio. Il professore evidenzia la cena non come eucaristica, ma come celebrazione dell’amicizia, e la dinamica tra amore e tradimento. De Virgilio considera diverse interpretazioni del discepolo amato, privilegiando l’identificazione con Giovanni e il suo ruolo come modello di fede e tenerezza.
La Cena di Gesù: Amore, Tradimento e Discepolato
De Virgilio analizza la figura del discepolo amato, il significato della lavanda dei piedi e il contrasto tra amore e tradimento, offrendo spunti di riflessione teologici e pastorali. La lezione si concentra sui primi 30 versetti del capitolo 13, evidenziando come questo capitolo apra il “libro dell’ora” nel Vangelo di Giovanni.
Temi Principali e Idee Chiave:
- L’Originalità del Quarto Vangelo (QV): De Virgilio sottolinea che il Vangelo di Giovanni, distinto dai Vangeli sinottici (QV), presenta un racconto unico dell’Ultima Cena, con particolare enfasi sulla figura del discepolo amato. “Il quarto vangelo… ha un suo percorso, una sua originalità anche nel racconto dell’ultima cena.”
- Il Discepolo Amato: Personaggio, Simbolo, Esempio: Il discepolo amato è presentato come una figura misteriosa, un personaggio anonimo che incarna un percorso spirituale. De Virgilio individua tre modelli di discepolato: il traditore (Giuda), il reticente (Pietro) e l’esempio di fedeltà e tenerezza (il discepolo amato). Per De Virgilio, questo discepolo è il fratello di Giacomo (Giovanni), diventando “il modello del discepolo” per la comunità giovannea di Efeso.
- Il Libro dell’Ora e l’Amore “Sino alla Fine”: Il capitolo 13 apre una seconda parte del Vangelo di Giovanni, il “libro della gloria o il libro dell’ora”. Questo libro è caratterizzato dall’amore di Gesù “sino alla fine” (“egap Sen e telos”). De Virgilio spiega: “Il capitolo 13 dunque rappresenta come un nuovo inizio della seconda parte del Vangelo di Giovanni… Gesù sapendo che il padre gli aveva dato tutto nelle mani e da lui era venuto e a Dio ritornava”. L’espressione “sino alla fine” (telos) è collegata all’ultima parola di Gesù sulla croce, “tutto è compiuto” o meglio “tutto è portato alla fine.”
- La Cena di Gesù e non Eucaristica: L’accento è posto sulla “cena di Gesù” piuttosto che sull’istituzione dell’Eucaristia, che è assente nel racconto di Giovanni. Il segno principale è la lavanda dei piedi, un atto di servizio e umiltà che simboleggia l’amore oblativo. “Questo servizio diventa un annuncio verso le persone, verso questi discepoli che rimangono Muti.”
- La Lavanda dei Piedi: Un Atto di Servizio e Umiltà: L’atto di lavare i piedi è presentato come un gesto rivoluzionario di Gesù, che si pone come servo e maestro. “Gesù servo che vive la dinamica di colui che indossa il servizio come un elemento esemplare.” De Virgilio sottolinea che nell’antichità, alzarsi da tavola era un segno da servo, non da maestro.
- Amicizia e Tradimento: Il tradimento di Giuda è posto in contrasto con l’amore e l’amicizia offerti da Gesù. De Virgilio descrive Giuda come l'”anti-discepolo,” un uomo delle tenebre che tradisce l’amicizia. “Giuda è l’uomo dell’ombra, è l’uomo che si mimetizza, è l’uomo che fa finta di costruire amicizie.” Il gesto di Gesù di offrire il boccone a Giuda è interpretato come un ultimo tentativo di amore e amicizia, anche se seguito dall’ingresso di Satana in Giuda.
- Il Turbamento di Gesù e i Verbi dei Sentimenti: De Virgilio nota che anche nel Vangelo di Giovanni sono presenti “oltre 20 verbi dei sentimenti di Gesù”, che mostrano la sua profonda umanità. Il turbamento di Gesù di fronte all’annuncio del tradimento rivela la sua intima sofferenza.
- L’Amore Agapao: De Virgilio evidenzia la differenza tra i termini greci per “amore,” sottolineando che nel Vangelo di Giovanni, il verbo “agapao” indica una dinamica oblativa, un’offerta di sé e un servizio agli altri. “Io amo una persona, mi impegno ad amare una persona nella misura in cui io mi dono e mi metto a servizio di questa persona.”
- I Modelli del Discepolato: De Virgilio conclude la sua riflessione identificando tre modelli di discepolato rappresentati dai personaggi della cena:
- Il Traditore (Giuda): “L’uomo delle tenebre”.
- Il Controllore Reticente (Pietro): “Colui che vuole condividere l’amore ma non accogliendolo, ma controllandolo.”
- Il Discepolo Amato: “Il modello della fedeltà e della tenerezza.”
Citazioni Chiave:
- “Il quarto vangelo… ha un suo percorso, una sua originalità anche nel racconto dell’ultima cena.”
- “Il capitolo 13 dunque rappresenta come un nuovo inizio della seconda parte del Vangelo di Giovanni.”
- “Gesù servo che vive la dinamica di colui che indossa il servizio come un elemento esemplare.”
- “Io amo una persona, mi impegno ad amare una persona nella misura in cui io mi dono e mi metto a servizio di questa persona.”
- “Giuda è l’uomo dell’ombra, è l’uomo che si mimetizza, è l’uomo che fa finta di costruire amicizie.”
Conclusione:
La lezione di Giuseppe De Virgilio offre una ricca analisi del capitolo 13 del Vangelo di Giovanni, focalizzandosi sull’importanza dell’amore, del servizio e dell’amicizia. La figura del discepolo amato è presentata come un esempio di fedeltà e tenerezza, in contrasto con il tradimento di Giuda. L’analisi dei diversi modelli di discepolato offre spunti di riflessione per la vita cristiana e la vocazione. La lezione è profondamente radicata nel testo biblico e offre interpretazioni teologiche e pastorali rilevanti per la comprensione del Vangelo di Giovanni e la vita cristiana.
Come poterlo spiegare a dei bambini?
Nel Vangelo di Giovanni, il discepolo amato è un personaggio molto speciale che ci insegna tanto sull’amicizia e sull’amore di Gesù. Immagina che sia come il migliore amico di Gesù, una figura importante e misteriosa.
Ecco alcune cose importanti da sapere su di lui, spiegate in modo semplice:
- Un giovane amico speciale: Il discepolo amato è come un giovane che segue Gesù e vuole imparare da lui. Non sappiamo il suo nome, ma è chiaro che Gesù gli vuole molto bene.
- Sempre vicino a Gesù: Questo discepolo è sempre vicino a Gesù nei momenti importanti, come durante l’Ultima Cena, quando Gesù ha mangiato con i suoi amici per l’ultima volta.
- Un simbolo di amore: Il discepolo amato ci mostra cosa vuol dire essere amici veri. Amare significa donare la nostra vita per gli altri.
- Gesù ci insegna ad amare: Proprio come il discepolo amato, anche noi possiamo imparare ad amare gli altri e a volere loro bene.
- Un esempio per noi: Il discepolo amato è un modello per tutti noi. Ci insegna ad essere fedeli a Gesù e a volergli bene.
- Il cuore di Gesù: Il discepolo amato è colui che ha appoggiato la testa sul petto di Gesù. Questo ci fa capire che lui conosceva bene il cuore di Gesù e gli voleva molto bene.
Quindi, il discepolo amato è come un esempio per tutti noi. Ci insegna che l’amicizia è un dono speciale e che Gesù ci ama tanto. Anche noi possiamo essere amici di Gesù se gli vogliamo bene e seguiamo i suoi insegnamenti.