Una sfida: quella di fare un intero film con 70 mila euro, 79 tra attori protagonisti e piccoli ruoli e 500 comparse. Una pazzia: quella di avere come produttori, giovani, studenti, pensionati, persone comuni, che hanno deciso di comprare delle quote dell’opera prima che si concretizzasse, spinti dal passaparola, dalla fiducia o dal semplice desiderio di ‘investire nella cultura o in un progetto’.
Nasce così il film indipendente del regista 28enne Emanuele Caruso ‘E FU SERA, E FU MATTINA’, girato nel Cuneese fra Langhe e Roero, nell’estate 2012, con 10 settimane di riprese. Un film recitato con momenti in piemontese, ma che è già diventato un caso. Solamente ad Alba (CN) è stato in programmazione per 6 settimane con 31 spettacoli sold out e 46 proiezioni complessive. I biglietti venduti sono ora più di 26.000 da Macerata a Sestri Levante, da Trieste a Fermo fino ad arrivare a Cuneo.
Il lungometraggio è sbarcato a Torino il 13 marzo 2014 al Multisala Reposi. Doveva restare una settimana in programmazione, invece lo è stato per 6 settimane vendendo oltre 11.200 biglietti per 168 spettacoli totali complessivi.
“E fu sera e fu mattina” è risultato essere (DATI CINETEL e CINE NOTES) il film con la “media copia” più alta italiana durante i primi mesi di distribuzione, toccando anche i 5.200 Euro per copia.
Il film arriverà il 15 Maggio a ROMA al Cinema Lux, mentre sarà al Cinema MEXICO di Milano dal 5 Giugno 2014.
La storia
Ad Avila, un tranquillo paesino di 2.000 anime che regna in cima a una verde collina, si sta festeggiando in piazza, come ogni anno, la festa di Sant’Eurosia, patrona dei frutti della terra.
Ma al bar del paese è successo qualcosa. Un evento eccezionale, di quelli che ad Avila non sono abituati a vedere spesso. Gli occhi delle persone sono puntati sulla televisione del bar e paiono non volersi staccare per nessun motivo. E quando Francesco, il parroco del piccolo paese, arriva al bar, la gente è già nel panico.
La vita e la quotidianità degli abitanti di Avila verrà letteralmente sconvolta e messa in discussione, obbligando ciascun singolo a cambiare e ridimensionare la propria esistenza. Nel bene e nel male.
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Il film
La produzione ha stimato in circa 1,4 milioni di euro il costo complessivo che il film avrebbe richiesto secondo i normali canoni di produzione cinematografica.
Il film è stato montato per un anno ed ora uscirà nei vari cinema italiani (si calcolano 100 sale) nell’arco di 12-18 mesi.
Essendo una produzione indipendente sarà possibile esser presenti in pochi cinema alla volta.
Il film è stato reso possibile grazie al metodo del crowdfunding e soprattutto del crowd equity. Infatti risulta essere, per l’Italia, un raro esempio di un film realizzato vendendo al pubblico, in fase di preproduzione (quindi ancora in fase di scrittura e ideazione), quote da 50 Euro che corrispondevano a una percentuale degli incassi del film (in sostanza chiunque acquistava una quota, acquistava una percentuale degli incassi del film).
Oltre 40.000 Euro dell’intero budget sono stati trovati in questo modo attraverso la piattaforma on-line ‘produzioni dal basso’ in circa 18 mesi di raccolta complessiva.
La troupe è formata da 30 giovani operatori cinematografici, la cui età media è di 27 anni.
SINOSSI
Giorni nostri. Colline di Langa. Sera.
Ad Avila, un tranquillo paesino di 2.000 anime che regna in cima a una verde collina, si sta festeggiando in piazza, come ogni anno, la festa di Sant’Eurosia, patrona dei frutti della terra. Il sindaco Nicola e il parroco Francesco (che vuole essere chiamato senza “Don”, perchè “Don” è solo Dio) danno dal palco il tanto atteso “via” all’inizio della festa e le tante persone sedute ai tavoli iniziano finalmente a mangiare.
Sceso in piazza, Francesco saluta con alcune strette di mano e qualche buona parola le tante persone che gli si parano davanti nella piazza e si dirige velocemente al bar del paese, colmo di gente come raramente capita, per incontrare Luisa, cameriera del bar e amica vera, la quale ha bisogno di parlargli.
Ma al bar del paese è successo qualcosa. Un evento eccezionale, di quelli che ad Avila non sono abituati a vedere spesso. Gli occhi delle persone sono puntati sulla televisione del bar e paiono non volersi staccare per nessun motivo. E quando Francesco arriva al bar, la gente è già nel panico.
Arturo, il papà di Luisa, esce di corsa e agitato inizia a farneticare qualcosa a Francesco: “il sole” – “la benzina”. La gente impaurita si allontana sempre più dal bar.
La vita e la quotidianità delle 2.000 anime di Avila verrà letteralmente sconvolta e messa in discussione, obbligando ciascun singolo a cambiare e ridimensionare la propria esistenza. Nel bene e nel male.