«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?»
Come dargli torto! Qui non è contestato il desiderio di farsi compagni di viaggio di qualcuno o di effettuare delle correzioni fraterne, ma ne viene spiegato un passaggio necessario per fare di quel gesto un vero gesto fraterno e non qualcosa che danneggia l’altro.
Guidare gli altri o fare un intervento sulla loro vita, è come intervenire su un occhio per togliere una piccola pagliuzza: è operazione delicata! Non occorre solo “tecnica”, ma anche umiltà, sì, quella di essere stati ed essere per primi disposti a mettersi in cammino lasciandosi guidare e lavorare su se stessi per curare i propri occhi.
Solo nella misura in cui questo lavoro è fatto seriamente su noi stessi, riusciremo a farlo con efficacia e senza ipocrisia nella vita degli altri.
Fonte: La pagina Facebook dei “Frati Minori di Assisi”
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