HomeSolennitàFraternità Gesù Risorto - Commento al Vangelo di venerdì 8 Dicembre 2023

Fraternità Gesù Risorto – Commento al Vangelo di venerdì 8 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: ✝ Lc 1, 26-38

Iª lettura Gn 3,9-15.20 dal Salmo 97 IIª lettura Ef 1,3-6.11-12 Vangelo Lc 1,26-38

Il nostro sguardo si rivolge a Maria. Oggi la contempliamo ricca di un dono che noi le invidiamo, o meglio: siamo contenti che almeno lei abbia ricevuto questo dono, quale garanzia per la speranza che nutriamo di riceverlo pure noi. Il dono è quello di una purezza originale, quella che Adamo ha perso e nessuno dei suoi figli ha ritrovato, se non il Figlio per eccellenza, il nuovo Adamo. Maria partecipa di questo dono grande di Dio, che mette in luce l’immensa gratuità del suo amore.

Maria non ha ereditato da Adamo l’intima propensione a sospettare di Dio, a dubitare di lui, a desiderare di disobbedirgli. Per questo noi oggi godiamo: Maria, scelta per essere la Madre, madre del Figlio di Dio e quindi di tutti quelli che si uniscono a lui in un unico corpo, è immune dal peccato. Il fatto che questo sia un dono che ella ha ricevuto non significa che lei non abbia fatto fatica a viverlo, che lei non sia stata messa alla prova, che il maligno l’abbia preservata dalla tentazione. Per il fatto che ella è senza peccato ringraziamo Dio, ma ringraziamo anche lei per la fatica della sua coerenza.

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Maria è chiamata la nuova Eva. La prima Eva ascolta la Parola di Dio, ma, messa alla prova, non riesce a dare tutta la fiducia a colui che le ha parlato con amore e sapienza: ella decide di dare ascolto ai propri sensi, che vedono il bello e il buono là dove invece Dio ha detto un “no” preciso.

Maria, la nuova Eva, vera madre dei viventi, riceve la Parola di Dio, e la ama, rendendosi disponibile a realizzarla, offrendo tutta se stessa al suo compimento. Non dà importanza a quanto ella vede e conosce: sa che Dio è e va oltre le sue capacità. Ella ama l’angelo che le parla, e gli crede, anzi si offre a compiere quanto egli le va dicendo.

Maria continua ad essere luminosa della luce di Dio. La macchia del peccato non offusca la santità di Dio in lei, santità che continua a risplendere nella sua vita a Nazaret, dove ella deve soffrire le incomprensioni e i sospetti di tutti; a Cafarnao, dove Gesù viene ammirato, ma non creduto; a Gerusalemme, dove la sua fedeltà e il suo amore a Gesù vengono messi alla prova in maniera unica. In lei non trova appiglio il peccato, come lo trova in noi.

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Siamo stati scelti anche noi “prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità”, come dice l’apostolo. Santità e purificazione a noi vengono dati attraverso il Battesimo, l’immersione nella vita divina, che avviene tramite la nostra unione all’offerta di Gesù al Padre. Per vivere questi doni che ci vengono concessi grazie a Gesù, possiamo guardare a Maria: il suo modo di unirsi al Figlio suo è esempio per noi, è intercessione per noi, è forza per noi.

Maria “immacolata” è la raffigurazione della Chiesa, come dice il prefazio della festa odierna: “sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza”. Ciò che è della Chiesa è di Maria. E ciò che è di Maria è della Chiesa. I peccatori che fanno parte della Chiesa a tutti i livelli godono della santità e dello splendore immacolato di Maria: quando essi danno a Gesù il loro amore, risplendono della stessa sua santità. Noi dobbiamo essere guariti dalle ferite della colpa di Adamo ed Eva, colpa ripetuta e rinnovata e accresciuta da quelle dei nostri antenati e dalle nostre stesse disobbedienze a Dio. Saremo guariti grazie a Gesù, e così anche in noi cominceranno ad apparire i segni di quella bellezza che è già completa sul volto di Maria.

Questa festa cade oggi, a due settimane di distanza dal Natale di Gesù. Ci viene senz’altro, grazie a Maria, il desiderio di accogliere anche noi il Salvatore del mondo in un ambiente puro, purificato dalla superbia e dal male. Ci prepariamo perciò, guardando la purezza della Vergine, a celebrare la confessione dei peccati per continuare la nostra conversione.

Non ci accontenteremo di preparare il Natale solo con segni esteriori: faremo in modo che questi siano il segno che è avvenuto qualcosa dentro di noi e tra di noi. La Beata Vergine Maria ci aiuti con la sua presenza nella Chiesa a continuare il nostro cammino di santificazione: la luce di Dio risplenderà nel mondo anche grazie a noi!

Sito web della fraternità.

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