Iª lettura Gn 2,18-24 dal Salmo 127 IIª lettura Eb 2,9-11 Vangelo Mc 10,2-16
“Che cosa vi ha ordinato Mosè?”. L’argomento è di attualità. È lecito il divorzio? Questo è un interrogativo che pare non essere più presente nella nostra società. La tendenza diffusa e giustificata è di ritenerlo un diritto. Ma Gesù ripropone la domanda: il divorzio è opera di Dio? Può essere consigliato dal Dio dell’amore? Colui che ha donato il matrimonio può benedire il divorzio?
Gesù sa che ogni uomo realizza la propria umanità, cioè la propria felicità, nel seguire i disegni di Dio, anche se questa strada dovesse attraversare percorsi faticosi. Egli stesso ne darà l’esempio: seguirà la strada segnata dal Padre, benché essa passi per la croce, ma sa che alla fine troverà la gloria di Dio. Il bene dell’uomo e della donna, e della loro famiglia, sta certamente nel seguire e realizzare le intenzioni del Creatore, anche fosse necessario passare per sentieri tortuosi, faticosi e difficili.
- Pubblicità -
Gesù sa che la volontà di Dio Padre è il vero bene dell’uomo e della società in cui egli vive. Gli uomini che non vogliono soffrire, o non ne sono capaci, cercano tutte le strade per far approvare i loro propositi, anche quando contraddicessero i disegni di Dio. È segno di mancanza di fiducia in lui, che non è più ritenuto il Dio della vita. Lo riteniamo incapace di darci indicazioni sicure, se non addirittura ingannatore e menzognero. Questa è la tentazione in cui sono incappati Adamo ed Eva: noi non vogliamo certamente ripeterne l’errore.
Continuiamo perciò ad affermare ciò che la Chiesa non si stanca di ripetere, nonostante le ricada addosso l’avversione dell’opinione pubblica: “L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. È il nemico di Dio e dell’uomo che vuol distruggere ciò che Dio ha fatto per lui. Lo Spirito di comunione, che gli sposi ricevono in dono, è costato la passione e la morte a Gesù. È grazie a quella morte che essi possono promettersi fedeltà l’uno all’altro, benché sia l’uno che l’altro siano peccatori. Per questo celebrano la propria unità e l’inizio della vita comune durante l’Eucaristia, il memoriale della morte e risurrezione di Cristo Gesù.
L’unità e la comunione è la vita di Dio, vita che lui desidera sia vissuta anche dagli uomini: è perciò un dono tanto bello e grande che il rovinarlo diventa grave offesa a Dio stesso. È un dono che va costantemente apprezzato e coltivato. Gli sposi stessi si impegneranno a non permettere che i propri sentimenti e il proprio sguardo vengano attratti da altre persone. Anche parenti e amici, genitori compresi, dovranno fare in modo di mai mettersi in mezzo tra gli sposi con considerazioni o pretese o insinuazioni che possano far loro intaccare la reciproca fiducia e attenzione.
- Pubblicità -
Essi riusciranno a continuare l’opera di Dio se, sottomessi a lui, ne osserveranno i comandamenti e continueranno a tener fisso lo sguardo su Gesù. È ciò che ci raccomanda l’autore della lettera agli Ebrei presentandoci il Figlio di Dio, reso perfetto per mezzo della sofferenza. La sua sofferenza offerta con amore ci salva. Alla sua sofferenza uniranno la loro anche gli sposi, quando la tentazione distogliesse l’uno o l’altro dalla fedeltà dell’amore.
Il fatto poi che Gesù, subito dopo l’intervento sul divorzio, benedica i bambini, è un ulteriore invito per gli sposi: con quella benedizione Gesù rinnova la rivivificazione della loro unità, unità da conservare a qualunque costo, per non rovinare e scandalizzare i figli, impedendo loro la possibilità di sperimentare la fedeltà dell’amore del Padre! Quando Gesù benedice i bambini ci ricorda che egli benedice la loro crescita armoniosa e serena, che può realizzarsi soltanto in una famiglia unita. Sono benedetti da Gesù i desideri dei figli, e tra questi il primo è l’unità dei loro genitori, la loro concordia. Anche questa è frutto del cuore di Gesù.
Come possono vivere gli sposi perché non entri tra loro la divisione e la discordia? Staranno ogni giorno in preghiera. Staranno alla presenza di Dio Padre, che ha promesso lo Spirito Santo a coloro che amano il Figlio Gesù. La fedeltà è uno dei frutti dello Spirito, come ci ha già insegnato San Paolo. Frutto dello Spirito è fedeltà, mitezza e dominio di sé: realtà indispensabili per vivere insieme, per realizzare il regno di Dio anche in famiglia. Daremo un posto importante al pregare.