HomeVangelo della DomenicaFraternità Gesù Risorto - Commento al Vangelo di domenica 17 Novembre 2024

Fraternità Gesù Risorto – Commento al Vangelo di domenica 17 Novembre 2024

Domenica 17 Novembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 13, 24-32

Iª lettura Dn 12,1-3 dal Salmo 15 IIª lettura Eb 10,11-14.18 Vangelo Mc 13,24-32

Ci siamo abituati a ritenere che possiamo e dobbiamo sapere tutto di tutti. Chi gestisce gli strumenti di comunicazione lascia credere che è bene così e si propone come conoscitore delle verità più segrete delle conoscenze più nascoste, delle soluzioni più ardue. In tal modo noi ci illudiamo di sapere, di poter giudicare, di avere in mano la nostra vita e anche quella degli altri.

Ad ogni nostra certezza corrisponde poi una delusione, con l’effetto di grande insicurezza e sfiducia. Oggi Gesù ci dice con grande chiarezza: “Nessuno lo sa”, e tra gli «ignoranti» pone gli angeli e persino se stesso, in quanto uomo chiamato ad una missione sulla terra. È come dicesse: riconoscete la vostra ignoranza, ci sono cose che voi non potete gestire come vi piace, dovete dipendere da altri e quindi rimanere in attesa.

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L’attesa! Siamo in attesa delle cose ultime, quelle più importanti e definitive. Esse sono nelle mani di Dio, quindi anche noi siamo nelle sue mani. Questo lo dobbiamo sapere: agiremo e ci comporteremo di conseguenza, cercando di piacere a lui perché è da lui che saremo vagliati!

Gesù ci parla poi di tribolazione e della fine di quelle realtà su cui facciamo affidamento ogni giorno ed ogni ora: verranno meno il sole e la luna e le potenze dei cieli. Non avremo più nessuna delle sicurezze su cui appoggiamo le nostre scelte e le nostre certezze. A raccoglierci verranno gli angeli, e quindi nemmeno le persone più qualificate, quelle che ammiriamo e idealizziamo, che scegliamo a modello della nostra vita e di cui abbiamo appeso i poster nella stanza, conteranno qualcosa.

Rimarrà stabile un’unica realtà: “Le mie parole non passeranno”. Le parole di Gesù, e l’amore con cui egli le ha scelte e pronunciate, ci hanno già dimostrato la loro validità: ognuno dei venti secoli che le ha ricevute e trasmesse testimonia che esse sono vive e trasmettono vita e non hanno ancora terminato di portare frutto.

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Siamo poi certi che la Parola di Dio, l’unica, è Gesù stesso. Quando preghiamo il Padre con le parole suggeriteci da Gesù, diciamo: “Sia fatta la tua Volontà come in cielo così in terra”. Come si fa la Volontà d’amore di Dio “in cielo”? certamente obbedendo alla sua Parola e non in altro modo. Quindi noi, che siamo “in terra”, appoggeremo ogni nostra scelta e ogni azione sulla Parola che abbiamo ascoltato da Gesù. La nostra conversione, sempre da completare, avverrà quindi ponendo la Parola alla base del nostro vivere, a fondamento di ogni attività. Non vogliamo essere stolti come colui che costruisce la casa sulla sabbia!

Anche noi in questo ventunesimo secolo possiamo fidarci degli insegnamenti di Gesù: non saremo ingannati, non subiremo danno a viverli, anzi. Queste parole alimentano in noi una speranza eterna: vivendole, la nostra vita acquista solidità oltre il tempo, guidano e accompagneranno la nostra vita nell’eternità.

Il profeta Daniele chiama “saggi” coloro che prendono la Parola di Dio a regola della propria vita, saggi perché “risplenderanno come stelle nel cielo”, saranno cioè da mettere al posto di quelle realtà che riteniamo sicure e non lo sono.

La Parola che Dio ci ha mandato e che non passerà mai è Gesù stesso, chiamato dall’evangelista Giovanni “il Verbo” di Dio, venuto nella carne umana. Egli “ha offerto un solo sacrificio per i peccati” degli uomini, e “si è assiso per sempre alla destra di Dio”: gli siamo perciò riconoscenti e con decisione lo ascoltiamo, pronti ad ubbidire ad ogni sua indicazione, soprattutto al suo comando di amarci gli uni gli altri e di benedire tutti, anche coloro che ci maledicono. Ci fidiamo di lui per tutto ciò che non conosciamo e non potremmo mai sapere, e rimettiamo a lui quindi ogni giudizio su noi stessi e sulle persone che ci circondano, anche quelle che ci fanno soffrire!

Sito web della fraternità.

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