Fratello Luca Rubin โ€“ Commento al Vangelo di domenica 6 Novembre 2022

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A cura di Fratello Luca Rubin

Sono monaco della Fraternitร  monastica della Speranza, nella diocesi di Arezzo.
Sono anche maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione. [โ€ฆ]


Questa pagina di vangelo inizia proprio male, al pari di una strage: mancanza di fede, morti, sterilitร , donne alla stregua di oggetti e figli non generati.

  • Gli si avvicinarono alcuni sadducei โ€“ i quali dicono che non cโ€™รจ risurrezione. Il pensiero di chi non ha prospettive non puรฒ essere che cupo e negativo, e a questa categoria appartiene il caso da loro sottoposto a Gesรน. Persone allo sbando, guidate dal vuoto, dal non senso, dalla disperazione di una vita fisica che finisce, e non possono neppure gloriarsi di una discendenza.
  • Gli posero una domanda. Se muore; senza figli; prenda la moglie ;morรฌ senza figli.; la prese il secondo e poi il terzo e cosรฌ tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morรฌ anche la donna. La donna alla risurrezione, di chi sarร  moglie? Quante esperienze negative contiene questa domanda! Tuttavia, il vero problema non รจ una questione di matrimoni (Beautiful sarebbe in grado di rispondere meglio); il grande problema di questi sadducei รจ la negazione dellโ€™aldilร . Questa negazione inquina e deturpa anche lโ€™aldiquร : perchรฉ vivere un momento bello, perchรฉ gioire se poi tutto finisce? E ancora di piรน, davanti a un lutto di una persona cara, o una malattia, una situazione spiacevole, il cielo ti รจ precluso, non hai scampo, e il tuo unico orizzonte รจ quello della disperazione.

Gesรน rispose loro: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.

Gesรน sa bene chi siano coloro che lo interrogano, e senza paura giunge al nocciolo del discorso: voi mi chiedete questo perchรฉ avete terribilmente fame e sete di eternitร , di vita che continua, ebbene, io sono qui per aprirvi questa possibilitร . Nel testo greco originale ci sono due modi per dire figlio: ฯ„ฮญฮบฮฝฮฟฮฝ (termine usato dai sadducei in questo brano) e ฯ…แผฑฯŒฯ‚, termine utilizzato da Gesรน. Mentre il primo si riferisce a bambini piccoli, quindi minori, e a un piano prettamente fisico, (anche le parole dicono quale sia il problema dei sadducei), il secondo si riferisce a figli grandi, e piรน in generale a una relazione affettiva con essi. Mentre chi pone la domanda ha in mente morte, Gesรน fin da subito, con la sua risposta, trasmette vita, a 360 gradi.

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Spesso viene citata questa pagina di vangelo per fare riferimento alla vita di coppia, ma in realtร  la parola chiave รจ FIGLIO: i figli di questo mondo i figli della risurrezione, i figli di Dio.

  • Figli di questo mondo: siamo tutti noi, tutti gli esseri umani, nessuno escluso, cristiani o atei, tutti viviamo in questa buffa sfera terracquea. Per essere figli di questo mondo รจ sufficiente essere concepiti e generati (a volte purtroppo non desiderati, non accolti). E sรฌ, la maggior parte di questi si sposanoโ€ฆ
  • Figli della risurrezione: essere figli della resurrezione non รจ dato dallโ€™adesione a una religione, o da una pratica piรน o meno spirituale. รˆ concepito e generato dalla resurrezione (quindi voluto), chi trova in Dio il senso del suo esistere, e trova in questa strana relazione tutta la forza e lโ€™energia per vivere saldamente ancorato sulla terra, ma il suo cuore, i suoi occhi e la sua anima si disseta di tutto lโ€™amore di Dio, un amore che non ha sufficiente spazio quaggiรน, e invade tutto il cielo, tutto lโ€™universo, tutto il paradiso. Questi figli non possono piรน morire, perchรฉ Lui, il Risorto, ha donato loro il trionfo sul male e sulla morte.
  • Figli di Dio: potrebbe sembrare un sinonimo del precedente. In questo caso tutto si gioca nel campo della relazione padre-figlio, ed รจ proprio per questa paternitร  che tali figli possono vivere la vita che non ha fine, giร  qui e ora, nelle scelte di ogni giorno, nelle situazioni ordinarie e straordinarie, belle o brutte che siano. Ci sarร  sempre uno spiraglio di luce, piccolo magari, ma cโ€™รจ, e quel filo di infinito traccia i passi di oggi.

Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per lui.

La conclusione di Gesรน in realtร  non conclude, ma anzi, spalanca un varco di luce su quella domanda di morte e disperazione. La resurrezione che ci genera non รจ affare di Dio, ma esige da ciascuno il proprio contributo. Il sepolcro vuoto non รจ il lieto fine che aggiusta tutto, ma testimonianza che il dolore e la morte, vissuti in unโ€™ottica di eternitร , sono superabili, risolvibili. Il mattino di Pasqua ci troverร  sfiniti ed esausti, dopo tutte le lotte e le sofferenze vissute; ora possiamo guardare la morte in faccia, e insieme al Signore risorto sussurrargli: non hai vinto tu.

La prima chiave di questa pagina รจ FIGLIO, in una relazione profonda e intima con Dio Padre. La seconda chiave รจ RESURREZIONE, vita che ritorna, che non finisce. I sadducei si preoccupano di morti e di figli non avuti. Figlio della resurrezione รจ la risposta di Gesรน a te oggi, che ti arrabatti tra mille difficoltร . Sii figlio della resurrezione e lโ€™alleluia della Pasqua sarร  il canto anche nelle ore piรน buie.

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