Oggi è la festa della dedicazione della Basilica Lateranense, che è la prima, la più antica e più importante basilica dell’occidente cristiano. E trovo che la scelta di proporre questo passo del vangelo sia stata una scelta molto appropriata, coraggiosa, e perfino controcorrente.
Infatti, abbiamo proprio quel passo del Vangelo in cui Gesù scaccia i mercanti e i venditori dal tempio, un testo che sicuramente ha una rilevante portata spirituale invitandoci a purificare la nostra preghiera le nostra relazione personale con Dio, affinché non sia intorbidita da interessi mondani.
Quando preghiamo siamo invitati a pensare all’eternità, alle cose che rimangono, alla vita che non muore, ad una dimora che non crollerà in eterno. E noi sappiamo che quasi sempre la nostra preghiera vola basso, bassissimo, e a volte non vola affatto ed è completamente impantanata sulle cose della terra.
Però Gesù se la prende in primo luogo non tanto con la preghiera personale, ma con i nostri edifici di culto, che invece di essere ambienti che favoriscono l’incontro con Dio e un avanzamento nella vita spirituale, si riducono ad essere musei, o comunque strutture che sono più di inciampo che di aiuto.
Noi sappiamo che in cielo non porteremo ricchezze, e non porteremo nemmeno i nostri edifici religiosi, porteremo solo noi stessi, nella verità di quello siamo riusciti ad essere in questa vita. Se dobbiamo preoccuparci di qualcosa, preoccupiamoci di questo, di trasformare noi stessi in una degna dimora dello Spirito Santo.
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano