Ci viene da ridere ascoltando questa buffa storia della mamma degli apostoli Giacomo e Giovanni, che chiede di nascosto a Gesù di lasciar passare avanti i suoi figli. Ma sarebbe interessante capire se anche noi, quando ci troviamo nel segreto della nostra preghiera, chiediamo a Dio qualche privilegio per noi e per le persone a cui vogliamo bene.
In fondo, quando chiediamo qualcosa al Signore, non stiamo chiedendo che in qualche modo intervenga a nostro favore, che ascolti le nostre idee, che assecondi i nostri progetti. Io ritengo che sia un bene presentare Dio le proprie richieste nella preghiera, ciò che non va bene è chiedere di essere privilegiati a danno degli altri.
Infatti, non è male chiedere il dono di una grazia speciale, se questa è per il bene mio personale o per il bene di altre persone, anzi, è Gesù stesso che ci ha detto di chiedere, di bussare, di cercare, e ci ha perfino incoraggiati a farlo con insistenza. Ma a volte i nostri desideri seguono sogni di onnipotenza, di immortalità, di potere, e della gloria di questo mondo, e anche la nostra preghiera non mira più al compimento del regno di Dio, ma al successo del nostro regno.
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Chiediamo dunque a Dio che ci doni la grazia di saper servire, e di poterlo fare con gioia, chiediamo il privilegio di poter donare la nostra vita per gli altri senza altre ambizioni e senza doppi fini. Chiediamo a Dio che ci conceda un cuore capace di amare con intensità e purezza ogni essere vivente.
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano