HomeVangelo del Giornofra Stefano M. Bordignon - Commento al Vangelo del 7 Giugno 2024

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 7 Giugno 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 19,31-37

Dopo la crocifissione di Gesù, e dopo la sua morte, un soldato romano si avvicinò a lui e per sincerarsi che fosse morto, gli colpì il fianco con una lancia e gli trafisse il cuore.

Per noi il cuore trafitto non è solo la conseguenza di un colpo di lancia ma è anche il simbolo di un amore trafitto, simbolo dell’abbandono, del tradimento, e della sofferenza interiore. E questo è anche il motivo per cui c’è la devozione al sacratissimo cuore di Gesù, che è un modo per sentirci uniti a Gesù crocifisso, unendoci ai suoi sentimenti.

Ma il cuore di Gesù non è solo un cuore trafitto, che ha subito la cattiveria umana, ma è anche un cuore da cui esce amore, perdono, compassione, e così anche il dolore diventa un modo per manifestare un amore immenso, che non si spegne nemmeno quando viene trafitto.

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Tutti noi dovremmo metterci alla scuola del sacro cuore di Gesù, perché ha un significato particolare, significa infatti imparare ad avere una disposizione interiore di amore e benevolenza verso tutti.

Come il sole fa risplendere la sua luce sui giusti e sugli ingiusti, così il cuore di Gesù è stato luminoso verso tutti, e così dovrebbe essere anche il nostro cuore. Anche se abbiamo il cuore trafitto questa non deve essere una scusa per smettere di amare, ma deve diventare testimonianza di un amore più grande.

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