Le parole dei farisei in questo passo del Vangelo rivelano un atteggiamento che, se guardiamo bene, puรฒ ancora insinuarsi nei cuori di molti: il disprezzo per chi รจ considerato โignoranteโ delle cose di Dio. Ma รจ davvero cosรฌ che Dio guarda le persone?
La scena รจ carica di tensione. Alcuni riconoscono in Gesรน il Profeta, altri addirittura il Messia, mentre i farisei, sicuri di sรฉ e del proprio sapere, rifiutano di ascoltare e si chiudono nel loro giudizio: โMa questa gente, che non conosce la Legge, รจ maledetta!โ (Gv 7,49).
Questa frase ci mette di fronte a un grande pericolo: quello di credere che la conoscenza intellettuale o lโappartenenza a un gruppo religioso bastino per essere nella veritร . Ma la veritร di Dio non รจ qualcosa da possedere: รจ Qualcuno da incontrare.
Nicodemo, uno dei farisei, tenta di aprire un varco nel muro dellโorgoglio: โLa nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciรฒ che fa?โ. La sua รจ una domanda scomoda, perchรฉ mette in crisi un sistema chiuso, autoreferenziale, che non vuole lasciarsi interrogare.
Anche oggi, nel nostro cammino di fede, possiamo cadere in questo rischio: giudicare chi non pensa come noi, chi non ha la nostra stessa formazione o la nostra stessa pratica religiosa. Ma Gesรน ci insegna che la conoscenza vera non รจ solo sapere la Parola di Dio, ma viverla con amore.
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Dio non maledice chi non conosce perfettamente la Scrittura, ma offre la Sua grazia a chi รจ disposto ad aprire il cuore. Forse รจ proprio in chi non ha ancora tutto chiaro, in chi รจ in ricerca, che Dio sta giร lavorando con la Sua luce. Lโimportante non รจ sapere tutto, ma essere disposti a lasciarsi incontrare da Lui.