HomeVangelo del Giornofra Stefano M. Bordignon - Commento al Vangelo del 4 Ottobre 2024

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 4 Ottobre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 11,25-30

Gesรน ci dice: “Ti rendo lode, Padre, perchรฉ hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.” Queste parole ci ricordano che la vera saggezza non sta nella conoscenza accademica o nel potere mondano, ma nella semplicitร  di cuore.

San Francesco ha vissuto perfettamente questo messaggio. Nato in una famiglia agiata, ha scelto di abbandonare tutto per vivere in povertร  e servizio. La sua vita ci mostra che quando ci spogliamo delle nostre pretese e del nostro ego, possiamo scoprire una gioia e una libertร  inimmaginabili.
Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi. Nell’umiltร  e nell’abbandono a Dio, troviamo un riposo che va oltre il semplice rilassamento fisico – รจ un riposo dell’anima.

Vivere con umiltร  รจ vedere la bellezza in ogni creatura, come faceva Francesco, che chiamava fratello il sole e sorella la luna. รˆ trovare gioia nelle cose semplici e gratitudine in ogni respiro.
L’abbandono a Dio, d’altra parte, รจ un atto di fiducia profonda, come quando Francesco si spogliรฒ dei suoi ricchi abiti, mostrando il suo totale affidarsi alla Provvidenza. รˆ la libertร  di dire “sia fatta la tua volontร ” e trovare pace in questa scelta.

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Nella nostra vita quotidiana, possiamo praticare questa umiltร  e abbandono in mille modi: accettando i nostri limiti con serenitร , chiedendo aiuto quando ne abbiamo bisogno, celebrando i successi degli altri senza invidia, trovando bellezza anche nelle situazioni difficili.

Viviamo dunque ogni giorno con lo spirito di San Francesco: con occhi meravigliati davanti alla bellezza del creato, con mani aperte al servizio, con cuori pronti ad amare senza riserve. In questa umiltร  e in questo abbandono, scopriremo una vita ricca di significato, di gioia e di pace profonda.
Come ci ricorda la preghiera attribuita a San Francesco: “รˆ dando che si riceve, รจ perdonando che si รจ perdonati, ed รจ morendo che si risuscita a vita eterna.”

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