La prima domanda che Gesù pone ai suoi discepoli è questa: cosa cercate? Una domanda davvero interessante perché ci fa capire molte cose. Innanzitutto, che Gesù si presenta a noi come una persona dell’ascolto.
Non viene per inculcarci una dottrina, non vuole imporci la sua presenza e la sua religione, ma vuole ascoltare le nostre necessità più profonde e, insieme a noi, vuole cercare di dissetare la nostra sete di vita.
Questo è un punto importante per la crescita spirituale, non partire mai da una dottrina che viene fuori da te, ma comincia a metterti in ascolto di quello che sta dentro di te. L’ascesa spirituale non comincia con la soppressione dei sentimenti, dei desideri, dei sogni, ma dall’ascolto attento di tutte queste voci interiori, perché una spiritualità che nega la verità che è scritta dentro di noi non è una buona spiritualità.
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E poi, da qui, comincia un lungo cammino di crescita che procede attraverso una esperienza di vita, Gesù dice ai suoi discepoli: Venite e vedete. E ancora una volta conferma che non è lui a dirci cosa è vero, cosa è giusto, cosa è buono, ma siamo noi che dobbiamo imparare a riconoscerlo quando lo vediamo.
Oggi Gesù pone a tutti noi questa domanda: Cosa cerchi? E poi ci dice: Venite e vedete.