Stavo pensando proprio in questi giorni a come a volte, le persone, cercando di fare il bene, finiscano con il fare il male. Questo accade in modo particolare a chi si lascia trasportare dalle proprie convinzioni, ed è profondamente convinto di essere dalla parte della giustizia e della verità, e comincia a distaccarsi sempre di più da chi la pensa diversamente, e così si radicalizza, e comincia a vedere gli altri come nemici, come diceva un filosofo: l’altro è l’inferno.
E l’ultimo passo in questo processo di radicalizzazione è il desiderio di eliminare l’atro, perché ormai si è rimasti accecati dalla propria ideologia e nell’altro non vediamo più una persona, ma semplicemente un male da eliminare.
Ed è così che sono stati uccisi i profeti, uccisi nel tentativo di eliminare queste persone scomode: estirpiamo queste persone che la pensano diversamente da noi, e staremo meglio, e tutta la società starà meglio.
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C’è un solo modo per essere certi di non uccidere i profeti del nostro tempo, ed è rispettare la libertà di pensiero e di espressione di ogni persona, anche di chi la pensa diversamente. Soprattutto all’interno della Chiesa, cercare di mettere a tacere chi la pensa diversamente non aumenta la pace ma aumenta lo strappo, cerchiamo davvero di rispettarci di più tra di noi, di accettarci con le nostre differenze. Gesù non ha scelto i suoi discepoli perché fossero tutti uguali, ma perché fossero uniti tra di loro, questo sì.
Fonte: il canale YOUTUBE di ☩ fra Stefano