Gesù, vide una grande folla, ed ebbe compassione di loro. Ebbe compassione! Nella Chiesa ci sono molte congregazioni femminili, e fra queste ci sono anche le suore serve di Maria compassionaste. Ora io non voglio entrare nel dettaglio della loro stupenda spiritualità, ma vorrei solo dire che davvero, la compassione dovrebbe essere il tema conduttore di ogni espressione spirituale.
La compassione è la capacità di entrare in relazione con le persone che ci stanno accanto, creando un ponte spirituale che ci permette non solo di dialogare, ma anche di percepire i loro stati d’animo.
In modo particolare la compassione è la capacità di percepire la sofferenza che abita nel cuore degli altri, e questa percezione ci permette di comprendere, di condividere, e di dare sollievo alla sofferenza.
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In alcuni ambiti la compassione viene percepita come un difetto, come una forma di debolezza o di inefficienza. Soprattutto quando c’è molta competizione, come nell’ambito lavorativo, può sembrare conveniente diventare spietati e premiare i risultati senza tenere conto di quello che le persone stanno vivendo.
Ma io credo che la forza dell’umanità, stia proprio in questo dono che noi abbiamo ricevuto, che è la capacità di essere compassionevoli. La compassione è la più alta forma di sapienza che ci sia, perché supera gli argini dell’egocentrismo, ci fa entrare in armonia con gli altri e con tutto il creato. Donaci, o Signore, un cuore compassionevole.
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