fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 29 Dicembre 2022

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Questa è la prima volta che Gesù è entrato nel tempio di Gerusalemme, non sulle sue gambe, ma portato dentro ad un fagotto da sua mamma Maria e dal papà Giuseppe. Certo, la nascita di questo bambino aveva dato tanto da pensare ai suoi genitori, prima per il concepimento ad opera dello Spirito santo, poi l’angelo che ha parlato in sogno a San Giuseppe, poi i pastori che vengono alla grotta ad adorare il bambino, poi i magi che giungono anch’essi alla grotta portando i loro doni.

Insomma, i genitori capiscono benissimo che sta avvenendo qualcosa di unico e di straordinario nella loro famiglia, ma sono ancora molte le cose che non sanno del piccolo Gesù. L’incontro con Simeone nel tempio permette loro di comprendere ancora qualcosa in più, scoprono che Gesù è la luce Dio, una luce che è destinata ad illuminare tutti i popoli e tutte le genti.

Una profezia straordinaria, perché nessuno avrebbe potuto immaginarsi che l’annuncio del Vangelo avrebbe raggiunto tutta l’umanità, non poteva saperlo Simeone, ma non lo poteva sapere nemmeno l’evangelista Luca quando ha scritto il suo vangelo. È davvero una cosa straordinaria che il cristianesimo sia la fede più diffusa nell’umanità, perché testimonia che veramente la luce di Gesù ha una potenza e una purezza straordinaria.

Il Vangelo non si diffonde per la nostra bravura, ma per la sua forza intrinseca, che è la forza della verità. Ma Gesù è anche segno di contraddizione, perché di fronte a lui ognuno deve assumersi la responsabilità di ciò che vuole fare della propria vita. E noi anche oggi vogliamo confermare di stare dalla parte di Gesù.

Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano