fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 28 Marzo 2023

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Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo allora conoscerete che io sono. Con queste parole Gesù ci sta dicendo che solo attraverso l’esperienza della crocifissione noi abbiamo potuto capire che lui è veramente il Figlio di Dio, Gesù e il Padre sono una cosa sola; infatti, il nome di Dio nell’antico testamento è: io sono. Dal roveto Dio si rivelò a Mosè dicendogli che il suo nome era: Io sono.

E oggi Gesù ripete questa rivelazione, non dal roveto ardente ma dalla croce, guardando alla croce voi capirete che Io sono. In questo modo noi siamo invitati a contemplare la crocifissione di Gesù come momento di rivelazione. Nell’antichità molti santi dedicavano una parte della loro preghiera alla contemplazione della croce, e infatti se guardate la rappresentazione di molti santi e sante nei quadri li vedete con una croce in mano.

Accogliamo l’invito che viene da Gesù stesso a contemplare la croce; infatti, la sapienza di Dio non si manifesta solo attraverso le opere di carità, o attraverso lo studio della Bibbia, ma anche nella contemplazione della croce che è come una medicina; infatti, ci difende dal rischio di morire nei nostri peccati.

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Cerchiamo oggi di trovare almeno qualche minuto per fermarci a guardare una croce, può essere quella piccola croce che portiamo al collo, o può essere una grande in una chiesa, fermiamoci però a contemplare la croce, perché ha qualcosa da dirci.

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Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano