fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 28 Febbraio 2023

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Gesù ci ha insegnato a pregare, e ci ha insegnato la preghiera più bella di tutte, la preghiera che tutti quanti dovremmo pregare allo stesso modo perché è la madre di tutte le preghiere, ma purtroppo siamo riusciti a dividerci anche su questa preghiera, così che la maggior parte dei cristiani oggi prega con la nuova traduzione della Chiesa, alcuni sono rimasti alla traduzione del 1978, e qualcun altro invece è rimasto alla traduzione latina.

Non dico questo per alimentare le polemiche ma per favorire la comprensione reciproca perché, vedete, nel Padre nostro chiediamo a Dio di perdonarci come noi perdoniamo gli altri, gli chiediamo di liberarci dal male. Ma come possiamo chiedere queste cose con il cuore sincero se perfino la preghiera è fonte di bisticci?

Come potremo dare gloria al suo nome se non accogliamo il suo invito ad amarci tra di noi come fratelli e sorelle. Il Padre nostro è la più grande delle preghiere, perché mentre noi preghiamo il Padre e gli chiediamo di comprendere le nostre necessità, lui prega di noi e ci chiede di ascoltare la sua Parola.

Potremmo dire che il Padre nostro è una preghiera che dalla terra sale verso al cielo, ma è anche una richiesta che Dio rivolge a tutta l’umanità: smettetela di bisticciare, perché io sono il Padre di tutti, e se non vi amate tra di voi rendete vana la vostra preghiera.

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Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano