È bene dedicare il nostro pensiero al modo in cui ci mettiamo in relazione con gli altri, ma è altrettanto importante riuscire a trovare un modo equilibrato per valutare noi stessi. Tutti noi, infatti, in qualche modo siamo capaci di sdoppiarci, e in questo modo siamo capaci di dare una valutazione sulla nostra vita, quasi come se guardassimo a noi stessi dall’esterno.
È una cosa buona avere questa capacità di prendere le distanze da noi stessi per esaminare quello che stiamo facendo, e tuttavia può essere anche fuorviante. Alcune persone, per esempio non hanno fiducia in sé stesse, non sono in grado di comprendere tutte le loro potenzialità, è come se fossero dei cavalli da corsa ma non hanno autostima e quindi trattano se stessi come se fossero dei somari.
Ci sono altre persone invece, che pretendono da sé stesse più di quello che sono in grado di dare, e per questo si sentono sempre in difetto, sempre inadeguate. Noi dovremmo guardare a noi stessi con lo stesso sguardo misericordioso, con cui Gesù guardava a quella povera vedova che ha messo due monete nelle offerte, era poco, ma era tutto quello che aveva.
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Non dovremmo mai preoccuparci del tanto o del poco che riusciamo a fare, perché la quantità non ha nessun valore agli occhi di Dio. Quello che conta è l’autenticità di fare quel poco o tanto che riusciamo a fare, con tutto il nostro cuore. Non importa se siamo cavalli o asini, importa se facciamo quello che possiamo fare con tutte le nostre capacità.