In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà. Il Vangelo ci dice che l’ultima cena non fu celebrata con allegria, anzi, il cuore di Gesù era molto turbato, e non solo per la consapevolezza della passione che avrebbe dovuto affrontare da lì a poco, ma soprattutto perché sapeva che uno dei suoi discepoli, Giuda, aveva già in cuor suo l’intenzione di tradirlo.
È facile immaginare la sofferenza interiore di Gesù. È come quando ti trovi tra amici, ma in cuor tuo sai che uno di loro sparla alle tue spalle o ti tradisce o usa la tua amicizia per trarne un profitto personale.
Come una squadra che gioca una partita importante ma sapendo che un suo giocatore si è venduto all’altra squadra. Gesù capisce che Giuda vuole tradirlo e cosa fa? Anziché cercare di fermarlo gli dice: Quello che vuoi fare, fallo presto.
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Questa risposta ci mostra, da un lato la determinazione di Gesù di non fuggire di fronte alla minaccia del nemico, e dall’altro lato ci fa capire che Gesù ci lascia liberi di sbagliare anche quando il prezzo dei nostri sbagli può essere altissimo.
La provvidenza di Dio verso di noi si manifesta attraverso i suoi insegnamenti, quando ci educa a vivere nella sua Parola. Ma non pensare che: siccome Dio non mi impedisce di fare il male, allora significa che questa via di male è la via che Dio ha voluto per me.
No, Gesù mi educa a fare il bene, ma poi lì si ferma, e mi dice: adesso fai quello che c’è nel tuo cuore. Quindi non aspettiamoci che sia Dio a scegliere cosa mettere nel nostro cuore, non funziona così: Dio propone, l’uomo dispone.