Commento al Vangelo di Giovedì 26 Maggio 2022 – VI Settimana di Pasqua
Possono sembrare parole strane queste di Gesù: Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete. Certo Gesù sta parlando del fatto che da lì a poco sarebbe stato catturato, imprigionato e ucciso, e con questo si riferisce al fatto che tra poco non mi vedrete, ma dopo tre giorni Gesù è risuscitato e si è fatto vedere dai suoi discepoli, e questo significa: un poco ancora e mi vedrete.
C’è però anche qualcosa che riguarda l’esperienza di fede di tutti i credenti di tutti i tempi, anche i più grandi santi mistici, come san Giovanni della Croce, e anche i più grandi santi della carità come madre Teresa di Calcutta, hanno avuto dei momenti della vita in cui non riuscivano più a vedere Gesù, una esperienza che è stata chiamata la notte della fede. Significa che, anche se Gesù è accanto a noi tutti giorni della nostra vita e fino alla fine del mondo, tuttavia non sempre siamo capaci di accorgercene.
Ci sono dei momenti in cui ci sembra che sia davvero assente, in cui non percepiamo la sua provvidenza, non sentiamo la sua voce, non riusciamo a pregare con sentimento, sono quei momenti di aridità in cui tutto ci può sembrare insensato. Gesù ci annuncia e ci mette in guardia da questi momenti neri, e ci si spiega che non potremo evitarli in nessun modo, o prima o poi la notte della fede arriverà, l’unica cosa che possiamo fare è aspettare con pazienza che la notte passi e spunti il giorno: Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano