fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 25 Novembre 2022

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Gesù ci invita a guardare una pianta di fichi e ci dice di imparare dalla pianta. Infatti, le piante hanno una saggezza che a noi manca. Lo so, potrebbe sembrare eccessiva questa affermazione. Perché noi siamo molto intelligenti, e abbiamo una intelligenza più complessa di ogni altro essere vivente, e sicuramente questo di conferisce anche un vantaggio rispetto alle altre creature.

Ma a volte rimaniamo imbrogliati dalla complessità dei nostri pensieri, e finiamo col fare cose stupide, cose che nemmeno gli animali farebbero, cose che nemmeno le piante farebbero. E se volete un esempio ve lo faccio subito, pensate alla malvagità che può avere un essere umano, pensate al male che ci stiamo facendo tra di noi, pensate alla devastazione che stiamo facendo in tutto il creato.

Un albero nella sua stupidità, sa che deve portare frutti, quello è il senso del suo esistere, a questo tende con tutte le sue fibre. Ma quante vite umane non portano frutti, e quante persone vivono così, senza nemmeno chiedersi cosa ci stanno a fare in questo mondo. Un albero nella sua stupidità segue i ritmi delle stagioni, ma noi spesso non sappiamo riconoscere e comprendere le stagioni della nostra vita, e ci illudiamo che sia sempre primavera, anche quando è inverno inoltrato.

Gli alberi, seguendo le leggi della natura seguono la legge di Dio che è il creatore, mentre noi, quando non ascoltiamo la legge che Dio ha inscritto nella nostra coscienza ci ribelliamo a Dio. E guardiamo ancora per un istante la natura che ci circonda, non è evidente che è presente il bene come è presente il male? E allora, perché ci illudiamo di raggiungere un futuro di bene, se camminiamo verso il male?

Cerchiamo di imparare dagli alberi, ad essere persone migliori.

Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano