Il Regno di Dio appartiene ai bambini. Che bello. Questa è la rivoluzione del vangelo: il regno di Dio non appartiene ai grandi sapienti, ma ai bambini. Pochi giorni fa ero a casa di amici e un bambino mentre giocava col pallone in casa ha colpito un quadro che è caduto a terra, e si è rovinata la cornice e si è rotto il vetro.
E quando la mamma gli ha domandato con un tono severo cosa vessa combinato, questi si è messo a piangere e ha detto, non è colpa mia, non ho fatto apposta. Vedete che bella spiritualità che hanno i bambini, che fanno anche delle marachelle, fanno dei danni, ma non lo fanno apposta.
Nel loro animo non c’è il desiderio del male ma del bene. Ed uno psicologo diceva che se un bambino piccolo si impunta su una cosa stai attento a non contraddirlo in modo brusco, perché, anche se sta sbagliando, lui è convinto di fare il bene, e potrebbe pensare che tu invece sia una persona ingiusta. I bambini sono orientati al bene, anche quando fanno qualcosa di male.
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Questa è l’innocenza che noi abbiamo perduto, perché noi a volte facciamo il male con consapevolezza, perché ci lasciamo trasportare dalla rabbia, o dalla maldicenza, o dall’egoismo, o da qualche altro male.
In qualche momento della nostra vita il male ha trovato uno spazio dentro di noi ed è entrato ed ha corrotto il nostro cuore, e ora con difficoltà cerchiamo di ricacciarlo fuori per ritrovare l’innocenza di quando eravamo bambini. Perché ai bambini appartiene il Regno dei cieli.