Amate i vostri nemici e pregate per coloro che vi perseguitano. Queste sono parole di vita eterna, queste sono parole che ci comunicano la natura più profonda di Dio, e cioè che Dio è amore e in lui non c’è odio, Dio è luce e in lui non c’è alcuna tenebra.
E allo stesso tempo queste sono parole contraddittorie, nel senso che svelano la contraddizione che è presente dentro di noi, e se da un certo punto di vista cogliamo la verità dell’insegnamento: ama anche il tuo nemico, ma poi emergono subito una serie di ma, ma questo, ma quello… , che ci riportano alla vita di sempre, dove vogliamo bene a chi ci vuole bene e cerchiamo di allontanarci da chi ci vuole male.
Io penso che non riusciremo mai ad amare anche i nostri nemici senza fare una distinzione rispetto ai nostri amici, faremo sempre una distinzione, è più forte di noi. Ma non dobbiamo nemmeno accettare che l’odio per il nemico sia il modo corretto di affrontare le relazioni.
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E i danni che sono stati prodotti dall’odio per i nemici sono ben visibili nella storia dell’umanità e anche nella nostra storia personale. A volte, le situazioni della vita, ci mettono nella condizione di reagire in modo duro al male che abbiamo subito.
Ma stiamo sempre attenti a non confondere il senso di giustizia con la vendetta, e non usiamo gli strumenti di correzione fraterna come espressioni dell’odio che portiamo dentro. Anche le scelte dure delle vita devono sempre essere motivate dall’amore e dalla ricerca del bene comune.
Il desiderio di bene deve essere la nostra guida. Proviamo a esaminare i nostri comportamenti e proviamo a chiederci: questa cosa che sto facendo, la sto facendo davvero perché desidero il bene dell’altro?
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