Quando capitano alcuni disastri naturali, come un terremoto o unโalluvione, ma anche quando capitano altri tipi di catastrofi come carestie o guerre, ecco che puntualmente si fa avanti qualcuno che si domanda: “Ma dovโera Dio quando sono successe queste cose?” Oppure cโรจ anche qualcuno che interpreta queste catastrofi come punizioni di Dio.
Ma ecco come reagisce Gesรน quando gli parlano di alcune persone che sono morte tragicamente; lui dice: “Pensate che fossero piรน colpevoli degli altri abitanti di Gerusalemme?” La sua risposta รจ chiara: “No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.”
Gesรน non spiega il perchรฉ di queste sciagure, nรฉ cerca di dare una giustificazione teologica ai disastri. Ci invita invece a guardare a noi stessi: non dobbiamo chiederci se chi soffre lo meriti o meno, ma piuttosto cogliere in ogni evento unโoccasione per convertirci. Il punto NON รจ “Perchรฉ Dio permette il male?” ma “Come rispondo io di fronte alla fragilitร della vita?”.
Ecco perchรฉ Gesรน racconta la parabola del fico sterile: un albero che da anni non porta frutto. Il padrone vorrebbe tagliarlo, ma il vignaiolo intercede: “Lasciamolo ancora per un anno; lo zappo attorno e gli metto il concime. Vedremo se porterร frutto per il futuro; se no, lo taglierai”. Dio non รจ un giudice che punisce senza pietร , ma pazientemente attende la nostra conversione, donandoci sempre nuove possibilitร .
Ma noi stiamo portando frutto? Stiamo vivendo in modo autentico la nostra vita davanti a Dio e agli altri? Le tragedie ci ricordano la nostra precarietร , e ci spingano a cambiare il cuore, ad amare di piรน, a vivere meglio ogni giorno che ci รจ donato.
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