Nel momento cruciale di dare il nome al bambino, Elisabetta si mostra ferma e decisa: “No, si chiamerà Giovanni!”. Nonostante i parenti e i vicini insistano per seguire la tradizione familiare, lei non cede. Sa bene qual è la volontà di Dio, rivelata dall’angelo a Zaccaria, e la segue con fermezza.
Questa scena ci insegna molto. Quante volte anche noi ci troviamo in situazioni in cui percepiamo chiaramente cosa Dio ci chiede, ma le pressioni esterne – di amici, familiari, della società – ci spingono in un altra direzione? Come Elisabetta, siamo chiamati ad essere saldi nelle nostre scelte quando sappiamo che queste rispecchiano il volere di Dio.
Non si tratta di ostinazione o di orgoglio, ma di quella santa fermezza che nasce dalla certezza della fede. Elisabetta non agisce per capriccio, ma per fedeltà al progetto divino. Il suo “no” alle insistenze dei parenti è in realtà un grande “sì” a Dio.E guarda
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te cosa succede dopo: Zaccaria riacquista la parola e tutti riconoscono che in quella nascita c’è davvero la mano del Signore. Quando seguiamo con decisione la volontà di Dio, anche contro le resistenze umane, Lui conferma la bontà delle nostre scelte e le rende feconde.
Chiediamo dunque la grazia di avere la stessa fermezza di Elisabetta: non per ostinazione, ma per amore della verità e fedeltà al progetto che Dio ha su ciascuno di noi.