Ad un certo punto i giudei pongono a Gesù questa domanda interessante: Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente. È interessante perché in qualche modo vogliono fare ricadere su Gesù la responsabilità della loro incredulità.
Loro dicono: perché ci tieni nell’incertezza? Vorrebbero uscire dalla loro incertezza attraverso delle risposte chiare, ma quando Gesù parla in modo chiaro non lo accettano. Vorrebbero dei segni inconfutabili, ma quando Gesù compie miracoli diventano ancora più gelosi e scettici.
Ma c’è qualcosa di ancora più forte delle parole e dei miracoli, e sono le opere di bene che Gesù compie, ma anche in queste non credono. Ed è interessante osservare questa incredulità della gente, perché anche noi siamo circondati da increduli, da persone che potrebbero scoraggiarci nella nostra missione, perché possono farci dubitare di noi stessi.
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A volte incontro genitori che si sentono falliti perché i figli seguono strade assurde, e si domandano cosa mai abbiano sbagliato. Ma la qualità di quello che facciamo non si misura da come gli altri ci accolgono. Tu puoi fare tutti il bene del mondo e ritrovarti rifiutato dagli altri.
Ma il valore delle tue opere sta nel bene che compi, e non nel giudizio altrui. Preoccupiamoci dunque di fare il bene e non del giudizio degli altri.