Gesù ci parla di un re che parte per un paese lontano per essere incoronato, e che al suo ritorno scopre che alcuni suoi concittadini, durante la sua assenza, avevano cercato di impedire questa sua incoronazione, allora li fece catturare ed uccidere.
Questa parabola è ispirata ad un fatto realmente accaduto, infatti fu il re Erode ad andare a Roma per farsi incornare, ed effettivamente al suo ritorno fece uccidere tutti i suoi oppositori.
È incredibile che Gesù abbia preso spunto da un fatto così terribile per parlarci del giudizio finale di Dio, ma c’è una ragione, che non risiede certo nella tirannia di Dio, ma nel rischio terribile di buttare via la nostra vita sprecando tutte le risorse che abbiamo a nostra disposizione alla ricerca di piaceri effimeri, che non solo non durano per la vita eterna, ma non durano nemmeno per un giorno.
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Noi ci reputiamo molto intelligenti, e diciamo che è l’intelligenza ciò che ci distingua dagli animali, ma in molti casi spendiamo il nostro tempo come delle falene che sbattono le ali andando a picchiare ripetutamente contro la medesima lampadina.
Capita che non impariamo dai nostri errori e continuiamo a investire energie in cose che non ci lasciano nulla. Non imitiamo le falene contro le lampadine, ma le farfalle che volano nei campi della vita, e di fiore in fiore favoriscono l’impollinazione, e i fiori diventano frutti.