In più occasioni, il Vangelo ci racconta che i discepoli stanno attraversando il mare con la barca, e sono da soli perché Gesù è a riva, e neanche a farlo apposta, mentre attraversano il mare scende la notte, comincia un forte vento e si alzano le onde, e i discepoli cominciano ad avere paura. Non è una questione di sfortuna, ma è che il Vangelo, attraverso dei racconti di vita quotidiana cerca anche di rappresentare alcune dinamiche della vita interiore, potremmo dire che questa è la descrizione di una esperienza spirituale.
L’attraversare il mare rappresenta il distacco dalle sicurezze del passato per raggiungere una nuova condizione di maggiore sicurezza, ma questo passaggio non è sicuro; infatti, si sa quello che si lascia ma non si conosce mai con certezza dove si approda. Inoltre, quando ci sono cambiamenti importanti, prima di trovare un nuovo equilibrio è necessario affrontare dei rischi. E tutto questo genera paura in noi, perché perdiamo il controllo della situazione, ci sentiamo soli in mezzo al mare in burrasca.
Ecco che Gesù oggi ci viene incontro per dirci di non temere, perché per lui nemmeno il mare in tempesta è un impedimento, una sola cosa ci chiede, di essere accolto nella nostra barca. E noi lo accogliamo: Sali Gesù, sulla barca insieme a noi, anche se il mare è in tempesta, con te non abbiamo più paura, con te raggiungeremo la nostra terra.
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Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano