Spesso ci viene detto che Gesù accoglie chiunque si rivolge a lui, e sicuramente lo avrò detto anch’io in qualche occasione. E tuttavia questo non deve portarci a pensare che essere discepoli di Gesù sia una cosa scontata.
Come qualcuno dice: siamo tutti figli Dio, ed è vero se consideriamo che ogni vita viene da Dio e che Dio ama ogni essere vivente e desidera la salvezza per ciascuno di noi. Ma è altrettanto vero che c’è una figliolanza che dipende da una nostra libera scelta, vale a dire che non è sufficiente che Dio ci riconosca come suoi figli, è anche necessario che noi lo riconosciamo come nostro Padre.
Pensate che ad un certo punto Gesù dice: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Chiunque fa la volontà del Padre mio, egli è per me fratello, sorella e madre». Ecco che abbiamo un diritto di appartenenza alla famiglia di Dio, perché la porta alla casa del Padre è aperta per tutti, ma ci troviamo anche di fronte ad una libera scelta.
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Ed è inutile negare che ci sono molte persone che decidono di non entrare per quella porta, lo possiamo ascoltare dalle parole di molti che negano l’esistenza di Dio, lo possiamo vedere dalle azioni di chi disprezza la dignità umana.
Oggi Gesù ci invita a rinnovare una scelta che abbiamo già fatto in passato, di essere suoi discepoli, non solo per un dono ricevuto, ma anche come persone che ascoltano e vivono la sua parola.