Questo sì che è un bel Vangelo, perché non è facile, perché ci costringe a riflettere e a trovare una soluzione che non sia banale. Infatti, quando Gesù ci dice di non gettare le nostre perle ai porci, verrebbe fin troppo facile identificare i porci con i nostri nemici, con le persone che non ci sono simpatiche, con quelli che non ci apprezzano.
Sembrerebbe quasi che Gesù volesse confermare i nostri istinti più bassi che ci spingono a disprezzare, a trattare come animali, quelli che non stanno dalla nostra parte, o semplicemente la pensano diversamente da noi. Ma basterebbe ricordare il Vangelo di ieri per essere certi che questo non è il modo in cui pensava Gesù che ci ha ordinato: non giudicate, e in altre occasioni ha detto: amate i vostri nemici.
Ma anche oggi, dopo quello strano insegnamento sui porci dice: tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Io credo che noi dovremmo abituarci a odiare il male, ma senza odiare le persone che fanno il male. Nessun essere umano può essere considerato un maiale, ma è evidente che alcune passioni che sono presenti anche dentro di noi sono come i porci, sempre pronti a divorare e calpestare anche le cose più sacre.
Ed è da queste passioni malvage che dobbiamo guardarci, da queste passioni dobbiamo proteggere ciò che è più sacro dentro di noi, che è lo Spirito. Questa è la via stretta che siamo invitati a percorrere, quella dello Spirito, quella dell’amore che vince sull’odio, quella della verità che vince sulla menzogna e l’elenco potrebbe andare avanti a lungo. Ma forse la cosa più importante da ricordare è questa, ricordati che dentro di tè c’è una perla.
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano