È incredibile questo passo del Vangelo che oggi ci è stato proposto, infatti, uno non fa nemmeno in tempo a cominciare a leggerlo che è già finito, se vi siete distratti un attimo già vi siete dimenticati di cosa parlava. La questione è questa, i parenti di Gesù sono andati in cerca di lui, ma non per ascoltarlo, ma per cercare di fermare la sua missione, volevano riportarselo a casa perché pensavano che si fosse preso un esaurimento o qualcosa del genere.
E non possiamo dargli tutti i torti, perché anch’io se vedessi uno che è talmente preso dalla sua missione da non riuscire nemmeno a trovare il tempo per mangiare, gli direi, fermati, rallenta, non è questo il modo. E Gesù si trovava in questa condizione perché talmente era tanta la folla radunata attorno a lui che non riusciva nemmeno a mangiare. Penso che questo sia un Vangelo da prendere con le pinze, in questo senso, noi non possiamo e non dobbiamo imitare Gesù in questa sua donazione estrema e totale di sé stesso.
Gesù aveva una missione immensa da portare a termine nell’arco di pochi anni, in soli tre anni ha portato sulla terra il seme del regno di Dio, ha dato vita alla comunità di fede che è ora la più grande dell’umanità. Possiamo capire che Gesù è stato come un fuoco che dato tutto sé stesso in poco tempo, ma la nostra vita, la nostra fede, e la nostra testimonianza si dipana in un tempo molto più lungo.
Inoltre, le nostre risorse spirituali non sono grandi come le risorse di Gesù, per questo siamo chiamati anche noi a dare il meglio di noi stessi, ma per farlo dobbiamo anche trovare il tempo per mangiare e per respirare. Seguiamo quindi l’esempio di Gesù, ma facciamo anche i conti con le nostre forze, in modo da poter dare il meglio, ma senza scoppiare prima del tempo.
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano