La parabola del ricco e di Lazzaro ci mette di fronte a una verità che spesso dimentichiamo: in questa parte del mondo in cui viviamo noi abbiamo molto più di quanto ci serve per vivere.
Il ricco della storia non viene condannato per il fatto di essere ricco, ma perché si è chiuso nel suo mondo, ignorando completamente Lazzaro, che soffriva proprio davanti alla sua porta.
Questo racconto ci invita a riflettere su come viviamo la nostra abbondanza.
Spesso non ci accorgiamo nemmeno di quanto abbiamo. Non si tratta solo di beni materiali, ma anche di tempo, capacità, affetti. Eppure, proprio come il ricco della parabola, rischiamo di vivere chiusi, senza vedere chi ha bisogno accanto a noi.
La ricchezza, in qualsiasi forma si presenti, può diventare un’occasione per fare del bene. Condividere ciò che abbiamo con chi è in difficoltà non ci impoverisce, ma ci arricchisce interiormente. È un modo per dare senso ai doni che Dio ci ha dato e per vivere in pienezza.
La parabola ci insegna che non dobbiamo aspettare grandi occasioni per essere generosi: anche nei piccoli gesti possiamo fare una differenza. Aprire gli occhi, il cuore e le mani verso chi ha bisogno dà valore alla nostra vita e ci avvicina a ciò che davvero conta.
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