Guardando all’incontro tra l’angelo Gabriele e Maria, troviamo un esempio bellissimo di come possiamo parlare con Dio nella nostra vita di ogni giorno.
Quando l’angelo appare, Maria ha paura – รจ normale, chi non ne avrebbe? – ma non scappa via. Resta lรฌ, anche se turbata, e ascolta quello che l’angelo ha da dirle. Ci insegna che per parlare con Dio la prima cosa รจ essere disposti ad ascoltare, anche quando qualcosa ci spaventa o ci sorprende.
Maria รจ poi molto sincera: non fa finta di aver capito tutto, non dice dei “sรฌ” a caso. Chiede apertamente “Come puรฒ succedere questo?”. ร bello vedere come con Dio possiamo essere veri, fare domande, dire quando qualcosa non ci รจ chiaro. Non dobbiamo fingere di essere perfetti o di capire tutto subito.
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Solo dopo aver ascoltato e fatto le sue domande, Maria dice il suo “sรฌ”. ร un sรฌ che viene dal cuore, dalla fiducia, non dalla paura o dall’obbligo. Ci mostra che Dio ci lascia liberi di rispondere, dopo averci parlato con pazienza.
Anche noi possiamo parlare con Dio cosรฌ, in modo semplice e vero. Non servono parole difficili o gesti speciali. Possiamo trovare Dio nel silenzio di una preghiera sincera, nelle domande che ci portiamo dentro, nei piccoli segni che la vita ci manda ogni giorno.
E come Maria ha portato Gesรน nel suo tempo, anche noi possiamo farlo oggi: quando siamo gentili con qualcuno che รจ triste, quando aiutiamo chi ha bisogno, quando facciamo delle scelte guidate dall’amore. ร cosรฌ che, un passo alla volta, diventiamo anche noi portatori di quella luce che Maria ha accolto nel suo cuore.