Chi sono più bravi, gli scribi che pregano a lungo o i discepoli di Gesù? Chi sono più bravi, i farisei che digiunano spesso o i discepoli di Gesù che mangiano e bevono? Ma potremmo soprattutto chiederci che senso abbia una religione che non si basa sulle pratiche religiose?
Se Dio non vuole le preghiere e non vuole il digiuno allora cosa vuole da me? Certo qualcuno potrebbe rispondere che Dio vuole che noi ci comportiamo bene e che siamo generosi, e che ci aiutiamo a vicenda, ed è vero. Ma è possibile ridurre la nostra fede ad un insieme di opere sociali?
In fondo non cadiamo nella stessa trappola delle pratiche religiose, ovvero di poter sostituire l’amore per Dio con un qualche tipo di impegno o di lavoro, o di rito. Qual è il vino nuovo di Gesù?
È lo Spirito Santo, si fratelli e sorelle. Non c’è nessun problema nel pregare, o nel fare digiuni, o nel fare opere di carità, ma non sono queste attività buone che ci fanno rinascere come creature nuove, serve qualcosa in più, qualcosa di diverso, qualcosa che non è opera della nostra volontà ma è Dio stesso che opera in noi. Non dimentichiamoci mai, ogni giorno, di invocare la presenza dello Spirito, perché sia presente dentro di noi, e ci animi dall’inter
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano