Gesù ha avuto tanta cura dei bambini, in un’epoca in cui erano poco considerati dalla gente, ora invece, sembra che ci sia molta attenzione ai bambini, basta che abbiano un colpo di tosse e c’è già chi li porta in ospedale per farli controllare. Vengono curati, oserei dire, perfino in modo ossessivo, per esempio si danno gli integratori alimentari anche a chi ha già un dieta abbondante, e vanno a tennis, e a cavallo, e a imparare mille cose, viene dato a loro di tutto, ma non vengono portati da Gesù.
Questa è una carenza nostra, di noi preti, che non abbiamo saputo rinnovare il nostro linguaggio, per comunicare l’amore di Dio a queste nuove generazioni, ma c’è anche la responsabilità dei genitori, che a volte non si rendono conto dell’importanza della fede.
Mi viene in mente quella parabola in cui Gesù dice che alcuni semi cadono sul terreno sassoso dove c’è poca terra, e se apparentemente crescono bene, poi al primo colpo di caldo muoiono perché hanno poche radici. E questa è una realtà con cui mi confronto sempre più spesso, persone che sono cresciute bene, istruite, e che apparentemente sembrano essere forti, ma quando arriva una dura prova scoprono di avere poca terra in cui le loro radici possano affondare, mancando di una profondità spirituale che possa dare significato alla loro vita, e vanno in crisi profonda.
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I nostri bambini sono come delle piantine, noi educatori, genitori, nonni, e tutta la società nel suo insieme, è importante che diamo loro sufficiente terra affinché le loro radici possano andare in profondità . Una società senza fede sarà una società più debole, e creerà molte persone infelici e sofferenti. Non impediamo ai bambini di avvicinarsi a Gesù.
Fonte: il canale YOUTUBE di ☩ fra Stefano