Ad un certo punto del Vangelo, Gesù diventa famoso, le persone vanno in cerca di lui perché sanno che è capace di compiere miracoli. E fra i tanti c’è anche un centurione dell’esercito romano, un soldato in carriera, che chiede a Gesù di essere aiutato, ma non prega per sé stesso, prega per un suo servo, ed è questo molto interessante, perché ci fa capire l’importanza dell’intercessione.
Infatti, il centurione, non sentendosi degno di chiedere l’aiuto a Gesù, essendo lui un peccatore, manda a sua volta alcuni amici che preghino Gesù per lui. Quindi c’è perfino una doppia intercessione. Gli amici del centurione intercedono per lui, perché venga ascoltata la sua preghiera, mentre il centurione non prega per sé stesso ma per la salute del suo servo.
Questo è per me un incoraggiamento a pregare gli uni per gli altri, a pregare insieme comunitariamente, e anche a richiedere con fiducia l’intercessione dei santi. Non è idolatria chiedere a qualcuno di pregare per noi, anzi, Gesù apprezza questo atteggiamento di chi umilmente si sente indegno perfino di pregare, ma ha fiducia nei suoi amici, e soprattutto ha fede in Gesù Cristo: è sufficiente che tu dica una parola e il mio servo sarà guarito.
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Fonte: il canale YOUTUBE di ☩ fra Stefano