Pensate un attimo. Quando abbiamo fame, cosa facciamo? Mangiamo, giusto? Il cibo ci dà energia, ci fa crescere, ci mantiene in vita. Bene, Gesù ci sta dicendo qualcosa di simile, ma a un livello molto più profondo. Dice: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo”.
Non sta parlando di pane comune, ma di sé stesso come nutrimento spirituale. E poi aggiunge: “Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”. Fermiamoci un attimo su queste parole. Vivrà in eterno. Non è straordinario? Gesù ci sta offrendo qualcosa che va oltre questa vita terrena. Ci sta invitando a partecipare alla vita divina, a una vita che non ha fine.
Ma come avviene questo? Attraverso l’Eucaristia. Quando riceviamo la comunione, non stiamo solo compiendo un rito. Stiamo realmente accogliendo Cristo in noi. È un mistero grande, lo so. Ma pensateci: non è forse vero che quando amiamo qualcuno, desideriamo essere il più vicino possibile a quella persona? Ecco, nell’Eucaristia, Gesù si fa così vicino a noi da diventare nostro nutrimento.
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Questo sacramento è un incontro reale con Lui, qui e ora. Ogni volta che partecipiamo all’Eucaristia, rinnoviamo questa unione profonda con Cristo e tra di noi come comunità. E questa unione ha effetti che durano per l’eternità. Gesù dice: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna”. Non dice “avrà”, ma “ha”. Già ora, partecipando all’Eucaristia, stiamo vivendo un assaggio di vita eterna.
Quindi, cari fratelli, ogni volta che ci avviciniamo all’altare per ricevere la comunione, ricordiamoci di questo dono immenso. Che è un momento di incontro intimo con Gesù che ci nutre, ci sostiene e ci prepara per la vita eterna. Che la grazia dell’Eucaristia, che abbiamo già ricevuto in passato e che ancora riceveremo in futuro, ci accompagni sempre e ci guidi verso quella vita eterna che Gesù ci ha promesso.