Bella questa parabola, ma certo desta anche un po’ di preoccupazione, perché tutti noi siamo consapevoli della grande quantità di sementi che abbiamo ricevuto e della grande quantità di sementi che è stata dispersa.
E forse questo ci aiuta a capire che noi non siamo semplicemente terreno buono o terreno cattivo, ma siamo tutti e due allo stesso tempo. In noi c’è il terreno buono ma ci sono anche i sassi, c’è la strada e ci sono i rovi, e c’è la siccità, e c’è anche il diavolo che porta via la parola dal cuore. E allora che fare? Non vogliamo certo lasciarci andare al fatalismo di chi dice: tanto sono fatto così, tanto questo è il mio destino.
No, non è vero, anche se alcuni aspetti della nostra personalità sono buoni e altri cattivi non significa che dobbiamo lasciarci andare, e lasciarci trascinare un po’ a destra e un po’ a sinistra a seconda di dove tira il vento. Cerchiamo invece di conservare un cuore integro e buono, in modo che la parola del vangelo che ascoltiamo tutti i giorni non vada sprecata, ma porti frutto, e trasformi sempre più i nostri pensieri e le nostre azioni.
Potremmo dire che l’impegno dell’uomo è simile al lavoro di bonifica del terreno; infatti, la semente ci viene donata da Dio, e non è merito nostro, ma la cura del terreno dipende da noi. Prendiamoci cura del terreno, prendiamoci cura del cuore.
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano