HomeVangelo del Giornofra Stefano M. Bordignon - Commento al Vangelo del 17 Novembre 2023

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 17 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 17, 26-37

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Gesù ci ha ripetuto in varie occasioni che dobbiamo prepararci alla venuta del Figlio dell’uomo. Con questa espressione particolare: Figlio dell’uomo, Gesù parla di sé stesso. E tuttavia non dice mai: io verrò alla fine dei tempi, e c’è una ragione.

Le persone che vedevano Gesù, infatti, vedevano un uomo in carne ed ossa come tutti gli altri esseri umani, ma la venuta di Gesù alla fine dei tempi non sarà così, Gesù verrà sulle nubi, e questo per indicare che Gesù manifesterà pienamente la sua gloria divina.

Lui che è nato da un donna, e che è stato un essere umano come tutti noi, viene chiamato: il Figlio dell’uomo, ma in quel giorno manifesterà pienamente che lui è anche il Figlio di Dio. Il nostro preparaci dovrebbe essere simile all’attesa di Noè, vale a dire, una attesa operosa, come di uno che costruisce una nave per non annegare quando arriverà lo Tsunami.

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Quando infatti si avvicinerà il termine della nostra vita, ogni cosa sarà spazzata via dalla nostra vita, ed è inevitabile che questo accada prima o poi, non illudiamoci, per forza prima o poi dovremo lasciare ogni cosa. In quel giorno ci accorgeremo che l’unica cosa che resiste e che ci impedirà di affondare è il bene che abbiamo fatto.

Ogni opera di bene, ogni gesto di amore, è una asse di legno che aggiungiamo alla nave della salvezza.