Gesù ha dedicato quasi tutta la sua predicazione al popolo di Israele, solo in alcuni e rari casi il Vangelo ci dice che lui è andato in terra straniera. Ma la sua fama si era progressivamente diffusa anche tra le persone che non appartenevano al popolo ebraico.
Ad un certo punto alcuni greci si avvicinano ai discepoli e chiedono di poter vedere Gesù, e Gesù, avendolo saputo, dice: è venuta l’ora che il Figlio dell’uomo venga glorificato. Come il battesimo al Giordano, quando lo Spirito santo è sceso su di Gesù, è stato un segno di iniziare la missione, così l’arrivo di persone straniere è per Gesù il segno che deve concludere la missione.
E questo non significa che Gesù non volesse annunciare il Vangelo anche agli stranieri, al contrario, Gesù spiega il senso del suo andare incontro alla passione: quando io sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me. Ha capito che è giunto il tempo di affrontare la croce per far sì che i discepoli potessero cominciare ad annunciare il Vangelo a tutti i popoli grazie al dono dello Spirito Santo.
- Pubblicità -
E questo mi fa capire ancora di più quanto era importante per Gesù fare in modo che il Vangelo raggiungesse tutti gli uomini di tutti i popoli. Per Gesù l’annuncio del vangelo valeva più della sua stessa vita: solo se il chicco muore porta molto frutto.
Anche noi cerchiamo di trasformare la nostra vita in un dono per gli altri, perché una vita donata è una vita spesa bene. Andate e annunciate il Vangelo a ogni creatura.