Gesù ci spiega qual è la volontà del Padre, ed è questa: che chiunque crede in Gesù abbia la vita eterna, e verrà risuscitato nell’ultimo giorno. La vita eterna, dunque, non è qualcosa che raggiungiamo dopo la morte, ma è la condizione di chi crede in Gesù.
Quello che accadrà dopo la morte, invece, è la risurrezione e, infatti, Gesù dice che ci risusciterà nell’ultimo giorno. Scusatemi se entro in questi discorsi teologici, ma in questi giorni abbiamo il vangelo di Giovanni, e lui parla di queste cose, e quindi anch’io parlo di questo.
Allora, per tornare a quello che dicevamo. La vita non è il corpo, e vi faccio un esempio: se mi taglio un dito la vita resta intatta ma il corpo no. E anche con il passare degli anni il corpo invecchia, ma la vita non invecchia.
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Certo, col passare del tempo si diventa più maturi, ma un bambino è vivo così come è vivo un anziano. Questa è la vita eterna, è la nostra vita che si unisce alla vita di Dio, e in questa comunione con Dio diventa eterna.
La risurrezione, invece, riguarda ciò che noi siamo come uomini e donne, la nostra unicità, che è fatta da tutte le caratteristiche che hanno segnato la nostra vita, la nostra storia, i nostri sentimenti.
Questa nostro corpo morirà, ma Gesù ci farà risorgere. Non andrà perduta la nostra vita, e nemmeno il percorso che abbiamo fatto come esseri umani sulla terra. Non meravigliarti se ti dico che sei destinato all’eternità, perché tutto sarebbe molto più assurdo il contrario.